Conclusi i lavori di restauro della facciata di Palazzo Zuccareda a Treviso, su progetto della Soprintendenza e finanziati dal Ministero della Cultura

La facciata principale del Palazzo, su Via Cornarotta, conserva ancora in forma frammentaria un ciclo pittorico della metà del ‘500, restituito ora alla piena leggibilità. Il restauro è stato finanziato con un contributo di 150.000 euro, interamente proveniente dal Ministero della Cultura. I lavori, eseguiti dalla ditta Lares di Venezia, sono stati diretti dalla Soprintendenza, che ha curato anche la progettazione del restauro.

Data:
25 Novembre 2021

Conclusi i lavori di restauro della facciata di Palazzo Zuccareda a Treviso, su progetto della Soprintendenza e finanziati dal Ministero della Cultura

Si sono conclusi alla fine di ottobre i lavori di restauro della facciata esterna di Palazzo Zuccareda di Treviso, sede del Comando provinciale dei Carabinieri, di proprietà demaniale. Un incontro di presentazione dei risultati dei lavori di restauro si terrà a Treviso venerdì 26 novembre su invito del Comandante Provinciale dei Carabinieri di Treviso, Colonnello Gianfilippo Magro, e del Soprintendente, dott. Fabrizio Magani.
La facciata principale del Palazzo, su Via Cornarotta, conserva ancora in forma frammentaria un ciclo pittorico della metà del ‘500, restituito ora alla piena leggibilità. Sono state recuperate le residue scene figurate: a fianco del portale due episodi tratti della favola di Amore e Psiche e, nel cornicione, busti di imperatori romani.

Il restauro è stato finanziato con un contributo di 150.000 euro, interamente proveniente dal Ministero della Cultura. I lavori, eseguiti dalla ditta Lares di Venezia, sono stati diretti dalla Soprintendenza, che ha curato anche la progettazione del restauro.
Il restauro ha permesso la ricostituzione di una complessiva unitarietà percettiva delle finiture e degli elementi decorativi della facciata, compromessi dalla disomogeneità dei passati trattamenti e dalla perdita quasi integrale della leggibilità delle pitture murali.
Il restauro si inserisce in un progetto più ampio di riqualificazione delle facciate del palazzo che proseguirà con il recupero delle tre facciate interne che saranno realizzati prossimamente, sempre con finanziamento del Ministero della Cultura.

Note sul Palazzo
Palazzo Zuccareda, attualmente sede del Comando Provinciale dei Carabinieri, sorge a Treviso in via Cornarotta, 22-24. Entro la fine del Settecento la proprietà passò ai conti Zuccareda, famiglia aggregata alla nobiltà trevigiana nel 1665.
L’edificio, di proprietà demaniale, è assoggettato alle disposizioni del Dlgs. 42/2004.
Il palazzo, eretto nella metà del ‘500 circa, è una costruzione nobiliare a tre piani ornata da affreschi esterni su entrambi i prospetti. Da un punto di vista compositivo e decorativo, le due facciate Sud e Nord rivestono la stessa importanza, aspetto quest’ultimo che rappresenta un carattere di forte originalità nella concezione architettonica veneta del tempo e particolarmente in ambito urbano, dove le facciate sul giardino venivano risolte abitualmente con un disegno semplificato rispetto al prospetto prospiciente la strada.
Negli anni venti del Novecento l’edificio fu acquistato dal Municipio ed una sua parte fu destinata per pochi anni ad ospitare la Pinacoteca Comunale di Treviso.
Trasferita la Pinacoteca nella sede di Borgo Cavour, il palazzo fu venduto agli inizi degli anni trenta dal Comune alla Provincia, la quale eseguì lavori radicali nei locali interni e lo destinò a sede del Partito Nazionale Fascista fino al 1943. Dal secondo dopoguerra ad oggi è sede del Comando del Gruppo Carabinieri.

I lavori di restauro

I lavori di restauro, eseguiti tra giugno e ottobre di quest’anno, hanno interessato tutte le superfici della facciata, decorate e non. Oggetto dei trattamenti sono state le superfici a intonaco, in parte decorate, gli elementi lapidei, le inferriate metalliche e gli infissi in legno.

Prima dell’intervento le porzioni superstiti delle finiture esterne risultavano di difficile lettura ed interpretazione compromessi da fenomeni di alterazione causati sia da fenomeni atmosferici che dall’alterazione dei materiali utilizzati nei precedenti interventi. In particolar modo le superfici affrescate a monocromo con storie di figure mitologiche dipinte all’interno di riquadri nella facciata risultavano per buona parte illeggibili. Anche i busti di imperatori entro medaglioni posti nella fascia sottogronda presentavano gravi lacune e alterazioni

Il restauro, che ha comportato operazioni di consolidamento, pulitura, revisione delle stuccature e risarcimento estetico, ha permesso la ricostituzione della complessiva unitarietà di lettura delle finiture e degli elementi decorativi della facciata compromesse dalla disomogeneità dei trattamenti e dalla perdita quasi integrale della leggibilità delle pitture murali.

Ultimo aggiornamento

3 Dicembre 2021, 15:20