Firmato l’accordo tra Comune di Padova e Soprintendenza che semplifica la procedura di autorizzazione di manifestazioni ed eventi nelle aree monumentali del centro storico
L’accordo prevede che tutte le manifestazioni ed eventi che rispettino le indicazioni definite dalle parti non abbiano più bisogno della esplicita autorizzazione della Soprintendenza.
Data:
9 Gennaio 2025
E’ stato firmato, mercoledì 8 gennaio 2025, l’accordo tra Comune di Padova e Soprintendenza che semplifica la procedura di autorizzazione di manifestazioni ed eventi nelle aree monumentali della città.
In estrema sintesi, l’accordo prevede che tutte le manifestazioni ed eventi che rispettino le indicazioni definite dalle parti non abbiano più bisogno della esplicita autorizzazione della Soprintendenza, passaggio che, oltre ad essere oneroso in termini organizzativi sia per il Comune che per la Soprintendenza, allungava i tempi complessivi di rilascio delle autorizzazioni per la realizzazione dell’evento stesso.
Non ci sono quindi nuove prescrizioni rispetto a quelle in vigore, ma una definizione chiara e precisa di quello che si può e non si può fare alla quale attenersi. Il documento indica anche quali aree sono comprese nell’accordo. Naturalmente questo non vuol dire che ogni altra attività che non rientri in questi criteri è automaticamente vietata, ma che essa, come ora, deve essere esplicitamente autorizzata dalla Soprintendenza.
Questi i commenti dei protagonisti della firma a Palazzo Moroni
Il sindaco Sergio Giordani commenta così il documento: “Questo è un accordo favorevole alla città, non deve essere visto assolutamente come un limite alle attività e agli eventi che si possono realizzare entro le mura. Semplicemente grazie agli ottimi rapporti con la Soprintendenza e a un confronto dialettico tra le parti abbiamo definito in modo chiaro e facile anche per i non addetti ai lavori quali sono i limiti da rispettare in alcune aree di pregio della nostra bella città. In questo modo chi vuole svolgere un evento sa già quali sono le cose che può fare e quelle che sono vietate e in questo modo, attenendosi alle indicazioni di questo accordo, non è più necessario chiedere ogni volta una specifica autorizzazione alla Soprintendenza. Questo velocizza e semplifica il lavoro per tutti: Comune, Soprintendenza e anche le tante realtà che organizzano eventi all’aperto in centro storico. Devo ringraziare il Soprintendente Vincenzo Tinè per la sensibilità e l’attenzione dimostrata e l’architetto Francesca Vendittelli della Soprintendenza che, insieme con l’assessore Antonio Bressa e la dott.sa Fiorita Luciano, hanno lavorato materialmente ad ogni aspetto di questo accordo, che sono davvero felice di sottoscrivere oggi”.
Il Soprintendente Vincenzo Tinè sottolinea: “Voglio fare una premessa di fondo: sono 25 anni in questi giorni dall’approvazione della famosa legge 241 sul procedimento amministrativo che prevede questo strumento dell’accordo tra enti pubblici. Si tratta cioè di superare quella particolarità tutta italiana dei veti incrociati, con l’Ente Locale, la Soprintendenza, lo Stato, la Provincia, la Regione, il Comune più tutti gli altri che danno visioni non immediatamente compatibili, e invece di far esprimere un veto in sede di procedimento, consente di mettersi d’accordo prima sugli strumenti che idealmente vanno a governare, nel nostro caso l’utilizzo degli spazi pubblici salvaguardando il rispetto dei luoghi, la loro storia e la loro fruibilità.
Il vantaggio non è solo far andare d’accordo gli enti, che nel nostro caso andrebbero d’accordo tranquillamente, ma quello per tutti i cittadini di offrire regole chiare di come organizzare una manifestazione nelle piazze, piuttosto che come mettere i tavolini in Piazza dei Signori. Siccome in tutti gli spazi urbani che sono beni culturali, la Soprintendenza ha voce in capitolo, preferisce stabilire prima gli elementi di base sull’utilizzo di vie e piazze. Così come per i dehors, anche per le manifestazioni, che sono l’altro grande tema d’impatto sugli spazi urbani, che sono di tutti, stabiliamo prima quali sono le regole per farlo. Padova, dopo Vicenza è la seconda città del Veneto che si dota di un accordo che rende il Comune totalmente autonomo e libero nelle autorizzazioni, perché la Soprintendenza ha già detto quali sono i criteri da rispettare per salvaguardare la culturalità delle aree”.
Il funzionario architetto della Soprintendenza, Francesca Vendittelli, spiega: ”Padova è una città molto attrattiva, e quindi sono centinaia le attrazioni che ogni anno interessano il centro storico. Sono quasi tutte autorizzate, salvo delle prescrizioni che riguardano l’organizzazione, perché ovviamente non si entra nel merito dei contenuti delle manifestazioni stesse. La logica adottata è stata di non ragionare in termini di tipo di manifestazione ma di dettare delle regole che dessero conto dei criteri, definendo delle tipologie di arredo, di occupazione degli spazi e dei coni visivi e delle prescrizioni di prassi che normalmente si ripetevano ogni volta che si doveva organizzare un evento in un determinato ambito monumentale. Per queste tipologie di arredi, in determinati contesti monumentali, i più attrattivi della città non è più necessario richiedere l’autorizzazione esplicita alla Soprintendenza. I manufatti diversi da questo come i palchi di grandi dimensioni continuano invece, come è già adesso ad essere oggetto di valutazione e di eventuale autorizzazione volta per volta. Sono state date prescrizioni per Piazza Duomo, Prato della Valle con la Basilica di Santa Giustina e l’ex Foro Boario, Piazza delle Erbe e dei Frutti, e poi per l’area davanti a Palazzo Moroni, per Piazzetta Garzeria, Piazza Cavour, Piazza Garibaldi, Piazza Portello, Piazza Capitaniato, Piazza dei Signori, Piazza Eremitani, Piazza Insurrezione, Piazza Mazzini, Via del Risorgimento, Via Santa Lucia, Via San Fermo, Via Oberdan e i portici di Via Roma di Via Cesarotti e di Via del Santo. Ogni piazza ha delle sue regole, e non c’è nulla di diverso dalle prescrizioni che erano già in vigore da tempo.
L’assessore Antonio Bressa commenta: “L’accordo ha l’obiettivo di semplificare le attuali procedure per il rilascio della concessione di suolo pubblico per eventi nell’area all’interno delle mura. La Soprintendenza ha infatti piena potestà sull’autorizzazione di qualsiasi evento si svolga in centro storico, anche i più semplici che prevedono solo la presenza di qualche gazebo, fino agli eventi più importanti e strutturati. Per questo ci ha proposto di definire tutte le situazioni prive di elementi di possibili incompatibilità con il contesto storico monumentale per far sì che tutte le iniziative coerenti con queste indicazioni possano essere concesse direttamente dal Comune senza il passaggio in Soprintendenza. Una facilitazione non solo per gli uffici, ma anche per tutti i soggetti proponenti che animano il nostro territorio visto che le situazioni descritte nell’accordo riguardano molte casistiche. Seppur è vero che queste indicazioni rappresentano un indirizzo generale, è necessario sottolineare che per tutti gli eventi che non rientrano in questi canoni semplificati non c’è alcun divieto a priori, ma semplicemente rimane la necessità di continuare provvedere all’autorizzazione esplicita della Soprintendenza come è avvenuto fino a oggi e come è normale che sia nelle situazioni che possono essere oggetto di prescrizioni particolari e soggette a maggiore tutela. Niente timori quindi, Padova continuerà ad avere un centro vivo, animato da tante iniziative musicali, sportive, culturali e commerciali che manterranno la dinamicità di Padova e ci permetteranno di continuare a valorizzare il centro storico nel rispetto del suo contesto architettonico e monumentale, come abbiamo fatto finora e come continueremo a fare.”
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Ultimo aggiornamento
10 Gennaio 2025, 10:26