Belluno: avviato il Piano Città degli Immobili Pubblici grazie all’accordo tra Agenzia del Demanio, Comune e Soprintendenza
L’Agenzia del Demanio, il Comune di Belluno e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso hanno siglato un accordo per la valorizzazione del patrimonio immobiliare della città.
Data:
12 Settembre 2024
A Belluno si avvia il Piano Città degli Immobili Pubblici. È il nuovo strumento adottato dall’Agenzia del Demanio, d’intesa con il Comune, per gestire e valorizzare il patrimonio immobiliare pubblico. Belluno è, dopo Verona, la seconda città nel Veneto che sigla l’intesa per riqualificare e rifunzionalizzare i beni pubblici con azioni sinergiche e integrate. Rispondere ai fabbisogni delle Pubbliche Amministrazioni e del Territorio è l’obiettivo delle Istituzioni nella visione di una città che offra servizi moderni, cultura e spazi di socialità e condivisione.
L’accordo firmato oggi tra il Sindaco di Belluno, Oscar De Pellegrin, il Direttore dell’Agenzia del Demanio, Alessandra dal Verme e il Soprintendente Vincenzo Tinè, individua soluzioni innovative e sostenibili per promuovere lo sviluppo e l’attrattività della città.
“Attraverso il patrimonio immobiliare pubblico diamo valore al territorio. Funzionalità e bellezza degli immobili portano benessere, qualità ambientale e servizi ai cittadini”, ha evidenziato Alessandra dal Verme, Direttore dell’Agenzia del Demanio. “Con il Piano Città individuiamo le migliori soluzioni, con il coinvolgimento di tutti gli stakeholder anche investitori privati, per ridurre i costi delle pubbliche amministrazioni e, al contempo, aumentare l’efficienza degli immobili e dei servizi offerti, migliorare la loro fruibilità e accessibilità, rimuovere fattori di degrado e favorire la rigenerazione urbana”.
“Questo accordo” ha commentato il Sindaco del Comune di Belluno, Oscar De Pellegrin “rappresenta un passo decisivo per Belluno, che non solo si impegna a preservare e valorizzare il proprio patrimonio storico, ma mira anche a trasformarlo in un motore di sviluppo urbano e sociale. Da un lato, lavoriamo per mantenere viva la memoria storica della nostra città, riqualificando immobili che raccontano la nostra storia; dall’altro, guardiamo al futuro, creando spazi funzionali che rispondano alle esigenze della comunità e che promuovano una crescita sostenibile. Belluno diventa così un esempio di come la bellezza del passato possa convivere con le sfide del presente, generando nuove opportunità per il territorio”.
Il Soprintendente Vincenzo Tiné ricorda che: “Belluno è uno dei più importanti luoghi della cultura della nostra regione, con un’importante eredità di palazzi storici pubblici e privati, di cui diversi destinati alla pubblica fruizione per fini museali, come lo splendido Palazzo Fulcis e l’ancor più iconico Palazzo dei Giuristi. Quest’ultimo, grazie alla sinergia in atto tra Comune, Demanio e Soprintendenza con il nuovo strumento del “Piano Città” tornerà presto a questa sua storica funzione rivista in chiave di vero e proprio Museo della Città.”
Il Piano Città di Belluno individua sei primi immobili, tre di proprietà dello Stato e tre di proprietà del Comune: Ex Caserma Fantuzzi, Ex Caserma Tasso, Palazzo degli Uffici Finanziari, Palazzo dei Giuristi, Ex Villa Sartori e Villa Montalban.
Immobili di proprietà dello Stato:
1. Ex Caserma Fantuzzi – L’ex complesso militare, costruito tra il 1986 e il 1989, si estende su un’area di oltre 17.200 mq nel centro urbano. Il progetto di riqualificazione prevede il recupero di due dei sei edifici per accogliere la nuova sede della Questura e l’Ufficio Immigrazione. Per gli altri edifici del complesso saranno destinati a sede PA e/o ad alloggi sociali destinati a lavoratori e studenti fuori sede.
2. Ex Caserma Tasso – Costruita a partire dal 1704, l’ex struttura militare, con annessa la chiesa di Sant’Ignazio, fu destinata a ospitare la comunità Gesuita fino al 1995, anno della definitiva dismissione. Al termine dei lavori in corso, ospiterà gli uffici dell’Agenzia delle Entrate, della Ragioneria dello Stato e della Commissione Tributaria, oltre ad alcune residenze della Questura.
3. Palazzo degli Uffici Finanziari – Il Chiostro dei Serviti, costruito a partire dal 1463, fu originariamente destinato a ospitare una comunità dell’ordine dei Servi di Maria fino al 1806. Successivamente, il complesso venne adibito a uso amministrativo e attualmente ospita gli uffici statali dell’Intendenza di Finanza, la Direzione Provinciale e l’Ufficio Provinciale dell’Agenzia delle Entrate di Belluno. La razionalizzazione di questo immobile, insieme a quella della Ex Caserma Tasso, consentirà la chiusura di due locazioni passive, generando risparmi annui per circa € 595.000.
Immobili di proprietà comunale:
1. Palazzo dei Giuristi – Costruito nel 1664 dal Collegio dei Giuristi, il palazzo è stato sede del Museo Civico dal 1876. Oggi ospita la sezione archeologica del Museo, da febbraio 2022 riaperta al pubblico per alcune ore alla settimana. Si prevede il restauro e la riqualificazione per riattivare il museo archeologico e della città, con il supporto finanziario del Ministero della Cultura e l’alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio.
2. Ex Villa Sartori – Il bene, acquisito dal Comune di Belluno nel 1984, comprende la casa padronale, utilizzata in passato come abitazione e successivamente trasformata in clinica privata, e un edificio rurale un tempo adibito a stalla e fienile, oltre a un’area scoperta di pertinenza. Il Comune intende riconvertire la struttura in social housing, con il potenziale supporto dell’Agenzia del Demanio per la fase progettuale.
3. Villa Montalban – Villa Montalban fu costruita all’inizio del XVII secolo da Pietro Fulcis. Nel 1976, l’intera struttura passò al Comune di Belluno che vi insediò una scuola materna e superiore, per poi concederla a varie associazioni sportive e culturali. Attualmente parte del bene è in disuso e il Comune sta valutando con l’Università di Verona la possibilità di realizzare una sede distaccata della futura sezione sperimentale della Facoltà di Informatica.
Ultimo aggiornamento
12 Settembre 2024, 09:41