I reperti archeologici rinvenuti nella necropoli longobarda della Rocca di Monselice
Il recente prestito di alcuni reperti archeologici di proprietà statale, provenienti dalle campagne di scavo condotte presso il colle della Rocca di Monselice e attualmente esposti alla mostra spagnola "Cambio de Era. Cordoba y el Mediterraneo cristiano", a cura della Prof.ssa Alexandra Chavarría Arnau (Università degli Studi di Padova), offre l’opportunità di ripercorrere la storia del contesto e dei manufatti, appartenenti per lo più a corredi di sepolture longobarde.
Data:
18 Gennaio 2023
Il recente prestito di alcuni reperti archeologici di proprietà statale, provenienti dalle campagne di scavo condotte presso il colle della Rocca di Monselice e attualmente esposti alla mostra spagnola Cambio de Era. Cordoba y el Mediterraneo cristiano, a cura della Prof.ssa Alexandra Chavarría Arnau (Università degli Studi di Padova), offre l’opportunità di ripercorrere la storia del contesto e dei manufatti, appartenenti per lo più a corredi di sepolture longobarde.
Alle iniziali campagne di scavo, dirette dal Prof. Gian Pietro Brogiolo sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologica per il Veneto e risalenti agli anni 1988 e 1989, hanno fatto seguito quelle del 1990 e 1991, finalizzate ad approfondire la conoscenza del sito e la sua valorizzazione in ambito storico, archeologico, ambientale e turistico.
I dati emersi hanno permesso di accertare la presenza dei lacerti tardo antichi delle mura del castrum e di un sepolcreto longobardo di sette individui sia adulti che bambini, con notevole corredo funerario.
Proviene da tale contesto il corpus di armi e oggetti d’uso personale in ferro, ferro ageminato, bronzo, argento, in vetro e osso, che in seguito alla convenzione tra Soprintendenza e Regione Veneto nel 2001 è stato concesso in deposito a scopo didattico nell’Antiquarium longobardo, appositamente allestito presso una sala del palazzetto della Biblioteca antica della Rocca di Monselice (attualmente chiuso al pubblico per lavori di ristrutturazione).
La realizzazione del progetto museale, portato a compimento grazie alla fattiva collaborazione tra Soprintendenza, Società Archeologica Veneta e Regione Veneto, ha previsto il preventivo restauro dei materiali – eseguito negli anni Novanta del secolo scorso dalla ditta AR.CO. – la loro catalogazione e lo studio a livello scientifico, per restituire in primo luogo a beneficio della cittadinanza un percorso archeologico nel territorio d’origine, che possa collegare ai siti monumentali esistenti la testimonianza delle stratificazioni delle strutture difensive e quella della dominazione longobarda, a conferma dell’effettiva presenza di tali popolazioni nel sito di Monselice, già attestata dalle fonti storiche.
Tra i reperti più significativi, sono degni di attenzione la Crocetta aurea decorata con motivi a intreccio – anticamente destinata a ornare un sudario funebre sul quale era stata cucita – armi, spade, punte di lancia, pettini in osso e fibbie di cintura, datati dagli studi specialistici entro un arco cronologico tra la fine del VI e il secondo quarto del VII secolo.
– Per un approfondimento: Paola Marini De Marchi, Elisa Possenti, Le sepolture longobarde, in Monselice. Archeologia e architetture tra Longobardi e Carraresi, a cura di Gian Pietro Brogiolo, Alexandra Chavarrìa Arnau, Quingentole 2017, pp. 47-82 (con bibliografia precedente).
Ultimo aggiornamento
18 Gennaio 2023, 12:09