Il ruolo della Soprintendenza tra tutela e valorizzazione del territorio

In occasione della giornata inaugurale dell’anno accademico 2021/2022 della Scuola di Specializzazione in Beni Storico-artistici (Università di Padova), il Soprintendente Fabrizio Magani ha presentato una relazione di approfondimento sulle attività della Soprintendenza tra tutela e valorizzazione del territorio.

Data:
28 Gennaio 2022

Il ruolo della Soprintendenza tra tutela e valorizzazione del territorio

Il 24 gennaio scorso ha avuto luogo al Palazzo Liviano di Padova un incontro didattico e culturale in occasione della giornata inaugurale dell’anno accademico 2021/2022 della Scuola di Specializzazione in Beni Storico-artistici (Università di Padova), a cui ha preso parte anche il Soprintendente Fabrizio Magani.

In tale contesto ha presentato una relazione di approfondimento sulle attività della Soprintendenza tra tutela e valorizzazione del territorio, ripercorrendo le trasformazioni che hanno accompagnato la storia e il funzionamento dell’istituzione negli ultimi dieci anni.

Sono stati illustrati in sintesi le finalità e gli esiti delle riforme attuate dal ministro Dario Franceschini, che hanno inciso in maniera considerevole sull’assetto degli organi periferici, creando di fatto due entità separate: il mondo dei musei e quello delle soprintendenze.

Una parte considerevole delle risorse umane e finanziarie è stata pertanto destinata al potenziamento dei grandi musei, che hanno acquisito un’autonomia tecnica, scientifica e gestionale con nuove figure di direttori e prevalenti attività di valorizzazione.

Le funzioni delle soprintendenze, che avevano fino ad allora operato nei rispettivi ambiti di tutela dei beni archeologici, dei beni storico artistici e dei beni ambientali e architettonici, sono state riunite a livello territoriale mediante la creazione di un unico ente guidato da un dirigente chiamato a esercitare un’azione multidisciplinare.

Le diverse professionalità del Ministero della Cultura hanno pertanto necessariamente attraversato una fase di assestamento con significative ripercussioni sulle modalità di lavoro, sul rapporto con gli enti territoriali e con le istituzioni, che talvolta hanno faticato a recepire tali trasformazioni.

Il Soprintendente si è inoltre soffermato sul ruolo e sulla professionalità dello storico dell’arte, rilevandone lo spessore qualitativo sia nell’ambito della tematica del restauro, sia nelle attività di studio, ricerca e divulgazione scientifica, in passato esercitate in collaborazione con i comuni per la realizzazione di iniziative culturali ed esposizioni che nascevano dal territorio con il naturale coinvolgimento delle soprintendenze.

Attualmente la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso ha in maniera preponderante un carico di lavoro nell’ambito della tutela paesaggistica, che riguarda circa l’85% delle pratiche protocollate dall’ufficio. Al contempo proseguono le tradizionali attività di competenza legate all’educazione, alla divulgazione culturale e alla formazione degli studenti impegnati durante i periodi di tirocinio nell’ambito di convenzioni stipulate con le scuole universitarie di specializzazione di area architettonica, storico artistica e archeologica.

La fattiva esperienza degli specializzandi riveste un carattere virtuoso, in quanto essi hanno l’opportunità di indirizzare lo studio e le attività di lavoro all’approfondimento di un progetto di ricerca ben definito, che si può avvalere delle testimonianze conservate negli archivi storici, fotografici e documentari dell’ufficio, anche per la stesura dell’elaborato finale.

Tra le iniziative culturali più rilevanti portate avanti dagli specializzandi, e nate dalla collaborazione e dal coordinamento tra Soprintendenza e Università, si ricordano le lezioni e le visite ai cantieri di restauro (come quello degli affreschi di Giusto de’ Menabuoi al Battistero di Padova), le attività di catalogazione e schedatura, la stesura di relazioni funzionali alle dichiarazioni di rilevante interesse culturale e lo studio e il riordino di materiali storico artistici come quelli conservati al deposito della Soprintendenza in Via Malta a Padova.

Ultimo aggiornamento

27 Gennaio 2022, 12:36