L’Expo Archeologica a Castellavazzo
Dal 2013 è possibile visitare a Castellavazzo (ora ricompreso nel nuovo comune di Longarone) l’esposizione di un interessante nucleo di reperti archeologici custoditi al piano terra dell’ex sede municipale
Dal 2013 è possibile visitare a Castellavazzo (ora ricompreso nel nuovo comune di Longarone) l’esposizione di un interessante nucleo di reperti archeologici custoditi al piano terra dell’ex sede municipale
Il recente prestito di alcuni reperti archeologici di proprietà statale, provenienti dalle campagne di scavo condotte presso il colle della Rocca di Monselice e attualmente esposti alla mostra spagnola "Cambio de Era. Cordoba y el Mediterraneo cristiano", a cura della Prof.ssa Alexandra Chavarría Arnau (Università degli Studi di Padova), offre l’opportunità di ripercorrere la storia del contesto e dei manufatti, appartenenti per lo più a corredi di sepolture longobarde.
POSTI ESAURITI - SI COMUNICA CHE, PER CAUSE DI FORZA MAGGIORE, LA CONFERENZA, ORIGINARIAMENTE PREVISTA PER IL 17 NOVEMBRE, E' STATA RINVIATA AL 1 DICEMBRE 2022
La Soprintendenza, il Museo Nazionale Concordiese della Direzione regionale musei Veneto e il Comune di Concordia Sagittaria anche quest’anno organizzano l'evento PORTE APERTE – I MAGAZZINI ARCHEOLOGICI SI RACCONTANO Sabato 1 ottobre 2022
In questo video, prodotto da ArchaeoReporter (https://www.archaeoreporter.com/), viene illustrata l’ attività di recupero dei reperti, particolarmente complessa per le problematiche conservative dovute alla lunga permanenza nei cassoni che racchiudono le sepolture.
Il Laghetto della Costa, ubicato nel territorio di Arquà Petrarca all’interno del Parco Regionale dei Colli Euganei, è uno specchio d’acqua di formazione naturale, alimentato da sorgenti termali sotterranee. Per l'alto valore storico e naturalistico, dal 2011 l’insediamento del Lago della Costa è stato riconosciuto di interesse comunitario e pertanto inserito nel sito UNESCO “Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino”.
L’esposizione intitolata El Canal de Agort. Scavare nel passato. Storia e archeologia da San Gottardo alla Conca Agordina, inaugurata nell’estate del 2019 presso il Museo Mineralogico e Paleontologico di Agordo, si presenta ora al pubblico arricchita di alcune novità fino al 4 settembre 2022 ad ingresso gratuito.
La datazione delle sepolture, sulla base delle prime osservazioni sulle monete associate e sui materiali di corredo destinati ad accompagnare i defunti nell’aldilà, appare riferibile a due fasi distinte: le tombe ad incinerazione sono preliminarmente collocabili in un periodo compreso tra il I ed il II secolo d.C., mentre almeno alcune delle inumazioni risulterebbero invece più recenti e databili alla fase tardo romana (IV secolo d.C.).
La tomba 6, la prima ad essere restaurata e qui presentata in anteprima, in occasione delle Giornate Europee dell’Archeologia 2022, era deposta in una cassetta di lastre in scaglia rosa dei Colli Euganei parzialmente conservata ed era composta da un vaso situliforme usato come ossuario, due coppe su stelo a fasce rosse e nere, una tazzina, un bicchiere, una fibula di tipo Certosa, che consentono di datare preliminarmante il contesto tra fine V e IV sec. a.C.