3 novembre | La necropoli preromana orientale di Padova tra scavo, restauro e ricerca digitale
Giovedì 3 novembre 2022, ore 17:00. Palazzo Folco, Via Aquileia, 7 – Padova
Giovedì 3 novembre 2022, ore 17:00. Palazzo Folco, Via Aquileia, 7 – Padova
Lo scorso mese di aprile 2022 sono state avviate le indagini archeologiche preliminari alla realizzazione della nuova Pediatria. I primi risultati delle indagini archeologiche stanno aggiungendo dati significativi relativamente alla conoscenza di questo settore della città antica.
In occasione dell’apertura straordinaria di Palazzo Folco a Padova - sede della Soprintendenza - il 13 ottobre alle ore 17,00 si terrà la conferenza "Nuovi dati di età protostorica dall’abitato e dalle necropoli di Este. Le attività della Soprintendenza in ambito di tutela e restauro"
La datazione delle sepolture, sulla base delle prime osservazioni sulle monete associate e sui materiali di corredo destinati ad accompagnare i defunti nell’aldilà, appare riferibile a due fasi distinte: le tombe ad incinerazione sono preliminarmente collocabili in un periodo compreso tra il I ed il II secolo d.C., mentre almeno alcune delle inumazioni risulterebbero invece più recenti e databili alla fase tardo romana (IV secolo d.C.).
La tomba 6, la prima ad essere restaurata e qui presentata in anteprima, in occasione delle Giornate Europee dell’Archeologia 2022, era deposta in una cassetta di lastre in scaglia rosa dei Colli Euganei parzialmente conservata ed era composta da un vaso situliforme usato come ossuario, due coppe su stelo a fasce rosse e nere, una tazzina, un bicchiere, una fibula di tipo Certosa, che consentono di datare preliminarmante il contesto tra fine V e IV sec. a.C.
Riprende tra giugno e luglio prossimi lo scavo in laboratorio delle sepolture prelevate sul campo nel 1990-1991 a Padova, tra via Tiepolo e via San Massimo, dove è venuta alla luce una necropoli preromana e romana.
Con la concessione del Ministero della Cultura e in stretto accordo con la Soprintendenza, gli archeologi di Ratisbona hanno collaborato sul campo con i colleghi dell’Università di Padova.
Per avvicinare la cittadinanza alla conoscenza del progetto sono state programmate alcune giornate con attività di archeologia pubblica e partecipata mediante una serie di incontri gratuiti aperti al pubblico il 29 aprile e 7 e 13 maggio.
Grazie a fondi ministeriali e alla disponibilità delle proprietà coinvolte, archeologi professionisti, incaricati dalla nostra Soprintendenza, hanno eseguito una minuziosa pulitura generale del pianoro, un’area di circa 300 mq. I risultati sono stati sorprendenti: l’accumulo di blocchi di calcare era quanto restava di un sistema difensivo comprendente una poderosa torre quadrata di oltre 7 metri di lato.