Tag: Scavi archeologici
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13 ottobre | “Nuovi dati di età protostorica dall’abitato e dalle necropoli di Este. Le attività della Soprintendenza in ambito di tutela e restauro”
13 ottobre
6 Ottobre 2022

13 ottobre | “Nuovi dati di età protostorica dall’abitato e dalle necropoli di Este. Le attività della Soprintendenza in ambito di tutela e restauro”

In occasione dell’apertura straordinaria di Palazzo Folco a Padova - sede della Soprintendenza - il 13 ottobre alle ore 17,00 si terrà la conferenza "Nuovi dati di età protostorica dall’abitato e dalle necropoli di Este. Le attività della Soprintendenza in ambito di tutela e restauro"

19 Luglio 2022

Portate alla luce sepolture romane a Castellavazzo (Longarone – Bl) durante i lavori sulla Strada Statale 51: in corso studi specialistici e analisi sulle 16 tombe di epoca romana

La datazione delle sepolture, sulla base delle prime osservazioni sulle monete associate e sui materiali di corredo destinati ad accompagnare i defunti nell’aldilà, appare riferibile a due fasi distinte: le tombe ad incinerazione sono preliminarmente collocabili in un periodo compreso tra il I ed il II secolo d.C., mentre almeno alcune delle inumazioni risulterebbero invece più recenti e databili alla fase tardo romana (IV secolo d.C.).

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ArcheologiaNotizie
18 Giugno 2022

Giornate Europee dell’Archeologia 2022 | Nuovi contesti tombali dalla necropoli meridionale di Este (Pd)

La tomba 6, la prima ad essere restaurata e qui presentata in anteprima, in occasione delle Giornate Europee dell’Archeologia 2022, era deposta in una cassetta di lastre in scaglia rosa dei Colli Euganei parzialmente conservata ed era composta da un vaso situliforme usato come ossuario, due coppe su stelo a fasce rosse e nere, una tazzina, un bicchiere, una fibula di tipo Certosa, che consentono di datare preliminarmante il contesto tra fine V e IV sec. a.C.

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Archeologia
9 Marzo 2022

Scoperti i resti di una torre e di una cinta muraria di età medievale a Sarmede (TV)

Grazie a fondi ministeriali e alla disponibilità delle proprietà coinvolte, archeologi professionisti, incaricati dalla nostra Soprintendenza, hanno eseguito una minuziosa pulitura generale del pianoro, un’area di circa 300 mq. I risultati sono stati sorprendenti: l’accumulo di blocchi di calcare era quanto restava di un sistema difensivo comprendente una poderosa torre quadrata di oltre 7 metri di lato.

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