Un intervento di scavo per la posa di una tubazione ad Este (Pd) riscopre un tratto di strada di età protostorica dell’antica Ateste
Lo scavo è in esecuzione sotto la direzione scientifica di Carla Pirazzini, funzionario competente per territorio della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso ed ha già conseguito un importante risultato scientifico: evidenziare, almeno in quest’area, l’esatta sovrapposizione tra l’impianto urbanistico della città preromana e quello di epoca romana.
Data:
7 Marzo 2022
Durante un intervento di Acquevenete S.p.A. a Este (PD) per la sostituzione della condotta fognaria e la posa di una nuova tubazione dell’acquedotto in via Settabile, via che lambisce il confine dell’ex Ospedale Civile di Este, dove già in passato si erano verificati importanti ritrovamenti, l’assistenza archeologica ha permesso di mettere in luce un tratto di strada di età protostorica.
Lo scavo è eseguito dalla ditta Costruzioni Generali Girardini S.p.A. con l’assistenza archeologica di P.et.r.a. Società Cooperativa nelle persone di Alberto Balasso, Paolo Michelini ed Emanuele Lant e la direzione scientifica di Carla Pirazzini, funzionario competente per territorio della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso.
L’opera, iniziata nel gennaio 2022 e condotta nel rispetto delle normative del Codice degli Appalti sull’archeologia preventiva (art. 25 del D. Lgs. 50/2016), consiste nella rimozione di una tubazione posata decine di anni fa, senza controllo archeologico, lungo tutto il tratto della via che va dall’incrocio con via P. Tono a quello con via XXVIII Aprile.
L’intervento sta offrendo l’occasione di osservare e documentare circa 300 metri di sezione del deposito archeologico urbano dell’antica Ateste. In particolare si stanno raccogliendo preziose informazioni sull’impianto urbano della città dal V sec. a.C. circa al presente. Via Settabile infatti è risultata ricalcare il tracciato di un importante asse viario urbano che correva parallelo all’antico corso dell’Adige, che passava in corrispondenza dell’attuale strada regionale SR 10 “Padana Inferiore” (fig. 1).
Dalla quota di fondo scavo in su, gran parte della stratigrafia osservata sulle pareti della trincea è costituita da riporti orizzontali di tritume di calcare euganeo sovrapposti, talvolta inframmezzati da sabbie di origine alluvionale. Si tratta di pavimentazioni stradali preromane, ciclicamente ripristinate.
Ripulendo il fondo dello scavo, è stato possibile metterne in luce dei tratti che mostrano una superficie liscia e cementata, marginata da un cordone regolare di lastre di maggiori dimensioni e spessori, quasi una sorta di marciapiede (fig. 2). Un tratto di strada urbana in tutto simile, ma con diverso orientamento, è stata messa in luce nel recente passato a poca distanza, presso via Gambina (fig 3).
Durante la fase di romanizzazione la strada rimase in uso, dapprima con una nuova pavimentazione a scaglie e poi lastricata con grandi basoli di trachite euganea. Lo si può desumere dal ritrovamento di alcuni di questi elementi negli strati post-romani, poiché nella tratta fin qui osservata del lastricato non c’era più alcun tratto conservato, in quanto rimosso in epoca medievale-rinascimentale per cavarne materiale da costruzione. Per lo stesso motivo fu completamente smontata la cloaca che correva sotto la strada: ne è stata recuperata l’impronta lasciata dal prelievo dei mattoni con cui era costruita. La sua esistenza è confermata dalla sopravvivenza di caditoie e di un simile condotto che vi confluivano (fig. 4).
Sebbene privato della sua originale pavimentazione, il tracciato stradale rimase in uso anche durante il rinascimento e l’età moderna, con più umili battuti di tritume di laterizio.
L’andamento leggermente serpeggiante dell’attuale via Settabile non coincide esattamente con quello rettilineo delle strade più antiche. Lo scavo per la fognatura perciò si è spostato a tratti fuori dal sedime stradale, portando in luce i resti di edifici che dovevano sorgere affacciati sulla via. È il caso in particolare di un lungo tratto di muratura in conci di scaglia euganea, che costituivano lo zoccolo di fondazione del perimetrale di un edificio della tarda età del ferro (fig. 5), o di allineamenti di blocchi di trachite che svolgevano la stessa funzione in edifici più antichi, di V-IV secolo a.C. (fig 6). Sono stati messi in luce anche tratti di “cordonate” che fiancheggiavano la strada e fungevano da contenimento dei lotti residenziali dello stesso periodo, mantenuti intenzionalmente più alti del piano stradale: file di lastre di calcare infisse in verticale o di pilastrini di trachite infissi uno accanto all’altro. Lo spostamento della fognatura per un tratto oltre il margine nord della strada ha permesso di documentare la confluenza in essa di vie laterali, probabilmente le stesse che separavano gli isolati portati in luce durante gli scavi per la costruzione dell’Ospedale Civile.
L’intervento, ancora in corso, ha già conseguito un importante risultato scientifico: evidenziare, almeno in quest’area, l’esatta sovrapposizione tra l’impianto urbanistico della città preromana e quello di epoca romana.
Per approfondimenti bibliografici:
Balista C., Gambacurta G. Ruta Serafini A. 2002, Sviluppi di urbanistica atestina, in Este preromana: una città e i suoi santuari, a cura di A. Ruta Serafini, Treviso, pp.105-121.
Lelli P., Ruta Serafini A., Strino 1998, P. Este. Lo scavo nell’area dell’Ospedale Civile. Nota preliminare, in Quaderni di Archeologia del Veneto, XIV, pp. 11-23.
Baggio Bernardoni E. 1981, Scavo dell’ospedale civile di Este (Padova) – Nota preliminare, in Archeologia Veneta, IV, pp. 99-114.
Didascalie immagini:
Fig. 1 Mappa di Este con i tracciati stradali in età protostorica con inserimento in tratteggio della strada di via Settabile (rielaborazione di P. Michelini da Este preromana 2002, p. 117).
Fig. 2 Tratto di strada preromana realizzata con lastrine di calcare euganeo pressato (V-IV sec. a.C.).
Fig. 3 Ricostruzione della strada di via Gambina (da Este preromana 2002, p. 111).
Fig. 4 Condotto voltato di epoca romana su cui si è impostata una canaletta di epoca rinascimentale o moderna.
Fig. 5 Zoccolo di fondazione in lastre di calcare rosa relativo a un edificio dell’epoca della romanizzazione (II-I sec. a.C.) che si affacciava sulla strada.
Fig. 6 Allineamento di pilastrini di trachite euganea infissi a marcare i limiti dei lotti abitativi affacciati sulla strada (V-IV sec. a.C.).
Ultimo aggiornamento
4 Aprile 2022, 16:48